LA NORMA
TRAGEDIA LIRICA
DA RAPPRESENTARSI NELL'IMI». E R. TEATRO
IN VIA DELLA PERGOLA L'AUTUNNO DEL i833.
SOTTO LA PROTEZIONE DI S. A. I. E R.
L E OPOLBO li.
GRAN-DUCA DI TOSCANA ec: EC. EC.
FIRENZE
SELLA. STAMPERIA FAN TOSIMI
PERSONAGGI
rOLLIONE Proconsole di Roma nelle Gallie
Sig» Luigi Duprez. OROVESO Gapo dei druidi
Sig. Carlo Porto. NORMA Druidessa , figlia di Oroveso
Sig. Amalia Schuz Oldosi. ADALGICA giovine ministra del tempio d'Irminsul
Sig. Anna Del Sere. CLOTILDE confidente di Norma
Sig, Artemisia Tarello. FLAVIO amico di Pollione
Sig. Alessandro Giachi ni. Due Fanciulli figli di Norma e di Pollione
Sigg. N. N.
CORI E COMPASE
Druidi — * Rardi - — Eubagi — Sacerdotesse Guerrieri e Soldati Galli
V azione è nelle Gallie , nella Foresta Sacra e nel Tempio La Musica del Sig. maestro Vincenzio Rellini,
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SCENA PRIMA
Foresta sacra de' Druidi ; in mezzo, la Quercia d' Irmiiisul , al pie della quale vedesi la pietra druidica , che serve d'altare. Colli in distan- za sparsi di. selve. E' notte: lontani fuochi trapelano dai boschi.
Al suono di marcia religiosa defilano le schie- re de* Galli, indi la processione de* Druidi^ Per ultimo Ohovesq coi maggiori sacerdoti,
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JLte sul colle, o Druidi, Ite a spiar ne' cieli Quando il suo disco argenteo La nuova Luna sveli, Ed il primier sorriso Del virginal suo viso Tre volte annunzi il mistico Bronzo sacerdotal. Il sacro vischio a mietere Norma verrà?
Si, Korma* Dell' aura tua profetica, Terriiil Dio f informa ; Sensi, o Irminsul, le inspira D'odio ai Romani e l'ira Sensi che questa infrangano Pace per noi mortai. Sì : parlerà terribile
Da queste quercìe antiche ;
Oro.
Dru.
Oro. Dru.
Oro.
¥ 6 r
Sgombre farà le Gallie Dall' acquile nemiche: E del suo scudo il suono : Pari al fragor del tuono, Nella città dei Cesari Tremenda echeggerà. Tutti Luna ti affretta a sorgere /
Norma all' aitar verrà. Si allontanano lutti e si sperdono nella fo- resta : di quando in quanto si odono an- cora le loro voci risuonarne e in lontananza, Escono quindi Flavio e Pollione ravvolti nelle loro toghe.
SCENA II. Pollione e Flavio. Poi. Svanir le voci . — dell'orrenda selva
Libero è il vai co. Fla. In questa selva è morte.
Norma tei disse. Poi. Proferisti un nome
Che il cor m' agghiaccia. Fla. „ Oh! che di'tu l'amante! ...
La madre de' tuoi figli ! Poi. „ A me non puoi
„ Far tu rampogna, eh' io mertar non senta ;
Ma nel mio core è spenta „ La prima fiamma, e un Djo la spense, un Dio „ Nemico al mio riposo: a' pie mi veggo „ L' abisso aperto, e in lui m' avvenuto io stesso. Fla. Altra ameresti tu? Poi. Parla sommesso
Un'altra, sì Adalgisa ... Tu la vedrai ... fior d' innocenza e riso Di candore e di amor. Ministra al tempie. Di questo Iddio di sangue, ella i appare Come raggio di stella in ciel turbato? Fla. Misero amico ! e amato
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Sei tu dei pari ? Poi. Io non ho fiducia.
FU. E T ira
Non temi tu di Norma PoL Atroce, orrenda,
Me la presenta il mio rimorso estremo ...
Un sogno Fla. Ah ! narra.
Poi. In rammentarlo i© tremo,
Meco all' aitar* di Venere Era Adalgisa in Roma, Cinta di bende candide, Sparsa di fior la Chioma. Udiam d'Imene i cantici; Vedea fumar gl'incensi, Erari rapiti i sensi Di voluttade e amor. Quando fra noi terribile „ Viene a locarti un'ombra; L'ampio mantel druidico „ Come nn vapor Y ingombra y „ Cade sulP ara il folgore, „ D' un vel si copre il giorno, Muto si spande intorno Un sepolcrale orror. Più 1' adorata vergine
Io non mi trovo accanto . N'odo da lunge un gemito, Misto de' figli al pianto ... Ed una voce orribile
Echeggia in fondo al tempio; Norma così fa scempio Di amante traditor.
Squilla il sacro bronzo Fla. Odi ?... i suoi riti a compiere
Norma dal tempio move. Voci /o//f. Sorta è la Luna, o Druidi,
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Ite ; profani , altrove. Fin. Vieni, f uggia hi, sorprendere,
Scoprire alcun ti può. PoL Tra man congiure ; barbari ... Ma io li preverrò Me protegge, me difende Un poter maggior di loro. E il pensier di lei che adoro, ET amor che m' infiammò Di quel Dio che a me contende Quella vergine celeste, Arderò le rie foreste, L* empio altare abbatterò.
rapidamente partono. SCENA III. Putidi dal fondu , Sacerdotesse . Guerrieri y Bardi, Eubagi , Sacr/Jicatori ; e in mezzo, tiuli a Oioveso.
Coro Generale Norma viene 5 le cinge la chioma La ve 1 bena ai misteri sacrata, In sua man, come luna falcata, L'aurea falce diffonde splendor. Ella viene ; e la stella di Roma Sbigottita si copre di un velo 5 Irminsul corre ì canini del cielo Qual cometa foriera d' orror. SCENA IV. Norma in mezzo alle sue ministre. Ha sciolti 1 capelli , la fiorite circondata di una co- rona di verbena ed armata la mano di una falce d9 oro. Si colloca sulla pietra druidi- ca 9 e volge gli cechi dintorno come ispira- ta. Tutti Jan no silenzio* JSor. Sediziose voci,
Voci di guerra avvi chi alzar si attenta ViLbfiQ all'ara del Dio? v'ha chi presume
Dettar responsi alla veggente Norma, .
E di Roma affrettar il fato arcano?
Ei non dipende da poter umano. Oro. E fino a quando oppressi
Ne vorrai tu? Contaminate assai
Non fur le patrie selve e i tempi aviti
Dall'aquile latine? Ornai di Brenao
Oziosa non può strarsi la spada. Tu' ti Si brandisca una volta* Noi\ E infranta cada.
Infranta, sì, se alcun di voi snudarla
Anzi tempo pretende : Ancor non sono
Della nostra vendetta i dì maturi ;
Delle sicambre scuri
Spno i pili romani ancor più forti. Tutti E che ti annunzia il Dio? parla : quai sorti? JXor Io nei volumi arcani
Leg^o del ciclo $ in pagine di morte
Della superba Roma e scritto il nome ...
Ella uu giorno morrà j ma non per voi.
Morrà pei vizi suoi.
Qual consunta morrà. L'ora aspettate,
L'ora fatai che compia il gran decreto.
Pace v' intimo ... e il sacro vischio io mieto.
Falcia il vischio : le Sacerdotesse lo rac- colgono in canestri di vimini. Norma si avan- za e stende le braccia al cielo. La luna splende in tutta la sua luce. Tutte si pro- strano.)
Preghiera Norma e Ninistre Casta Diva, che inargenti Queste sacre antiche piante, A noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel. Tempra tu de' cori ardenti, Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace Che regnar tu fai nel eiil. Tutti A noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel. Nor. Fine al rito ; e il sacro bosco Sia disgombro dai profani Quando il nome irato e fosco Chiegga il sangue dei Romani. Dal druidico delubro La mia voce tuonerà. Tutti Tuoni , e alcun del popol empio Non isfugga al giusto scempio ) E primier da noi percosso Il Proconsole cadrà. fior. Sì, cadrà ... punirlo io posso.
(Ma punirlo il cor non sa.j (Ah / bello a me ritorna Del fido amor primiero ; £ contro il mondo intiero Difesa a te sarò.) (Ah ! bello a me ritorna Del raggio tuo sereno 5 E vita nel tuo seno, E patria e cielo avrò.) Coro Sei lento, sì, sei lento, 0 giorno di vendetta ; Ma irato il Dio t'affretta Che il Tebro condannò. Nor. parte e tutti in ordine la seg. SCENA V. Adalgisa sola Sgombra è la sacra selva,
Compiuto il rito. Sospira : non vista Alfin poss' io ; qui, dove a me s'offerse La prima volta quel fatai Romano, Che mi rende rubella al tempio, al Dio ... Fosse T ultima almrn / ■ — Vano desio !
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Inresistibile forza
Qui mi trascina ... e di quel «aro aspetto 11 cor si pasce ... e di sua cara voce L'aura che spira mi ripete il suono,
Corre a prostrarsi sulla pietra d'Irminsul.) Deh / proteggimi, o Dio : perduta io sono. SCENA VI. Pollione Flavio e Detta. Poi. (Eccola — va mi lascia
Ragion non odo) Ada. (vedendolo sbigottito) Oh ! Pollion ! Poi. Che veggo/
Piangevi tu ? Ada. Pregava. ■ — Ah t' allontana,
Pregar mi lascia. PoL „ Un Dio tu preghi atroce,
„ Crudele, avverso al tuo desire e al mio. „ 0 mia diletta ! il Dio „ Che invocar devi è amor ... Ada. „ Amor / deh taci ...
Ch'io più non t*oda (si allontana da lui.) Poi. E vuoi 1 uggirmi? e dove
Fuggir vuoi tu eh' io non ti segua / Ada. Al tempio,
Ai sacri altari ch'io sposar giurai. Poi. Gli altari / ... e il nostro amor è ... Ada. Io l'obliai.
Poi. Va, crudele, e al Dio spietato Offri in dote il sangue mio. Tutto, ah / tutto ei sia versato, Ma lasciarti non poss' io : Sol promessa al Dio tu fosti ... Ma il tuo cuore a me si diè ... Ah / non sai quel che mi costi Terch' io mai rinuuzi a te. Ada. E tu pure, ah ! tu non. sai Quanto costi a me dolente /
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All' altare che oltraggiai Lieta andava ed innocente .,. Il pensiero al ciel s' ergea. Il mio Dio vedeva in ciel ... Or per me spergiura e rea Cielo e Dio ricopre un vel. Poi. Ciel più puro e Dei migliori
T'offrono in Roma, ov' io mi reco. Ada. Partì forse / ? colpita.
Poi. Ai nuovi allori ...
Ada. Partì, tà io ? PjoI. Tu vieni meco.
De' tuoi riti è Amor più santo ... „ A lui cedi, ah/ cedi a me. Ada. Ah non dirlo ... più commossa.
Poi. Il dirò tanto •
Che ascoltato io sia da te. A. a.
Poi. Vieni in Roma, ah / vieni ! o cara ...
con tutta la tenerezza. Dove è amore, è gioja, è vita : Inebbriam nostr'alme a gara Del Contento a cui ne invita ... Voce in cor parlar non senti, Che promette eterno ben ? Ah ! dà fede ai dolci accenti ... Sposo tuo mi stringi al sen. Ada. (Ciel! così parlar l'ascolto ...
Sempre, ovunque, al tempio istesso. Con quegli occhi, con quel volto ... Fin sull'ara il ve-ggo impresso ... Xi trionfa del mio pianto, Del mio duol vittoria ottien ... Ah / mi togli al dolce incanto, 0 Terror perdona almen.) Poi. „ Adalgisa / 1 Ada. „ Ah / mi risparmi
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„ Tua pi^ià maggior cordoglio. Poi, Adalgisa / e vuoi lasciarmi? ...
Ada. Noi poss' io ... seguir ti voglio.
Poi. Qui domani, all'ora istessa ...
Terrai tu ? Ada. Ne fo promessa.
Po1. Giura. Ada. Giuro. Poi. Oh/ mio contento !
Ti rammenta ... Ada. Ah mi rammento ...
Al mio Dio sarò spergiura. a a Ma fedele a te sarò.
Poi. U amor tuo mi rassicura ;
E il tuo Dio sfidar saprò, partono. SCENA VII. Abitazione di Norma Norma e Clotilde Recano per mano due piccoli fanciulli Nor. Vanne e li cela entrambi. Oltre 1' usato
Io tremo d'abbracciarli ... Ciò. E qual ti turba
Strano timor, che i figli tuoi rigetti ? fior. Non so ... diversi affetti
Strazian quest'alma,, Amo in un punto ed odio „ I figli miei .,. Soffro in vederli, e soffro „ S' io non li veggo. Non provato mai
Sento un difetto ed un dolore insieme „ D'esser lor madre. Ciò. E madre sei?
Nor. Noi fossi?
Ciò. „ Qual rio contrasto; ... Nor. Immaginar non puossi.
, 0 mia Clotilde / ... richiamato al Tcbro E' Pollion. Ciò. E teco ei parte ?
Nor. Ei tace ...
Il suo rrnsif r: Oh ! s' ci fuggir tentasse E qui lasciarmi ? — se obliar potesse Questi suoi figli ? Ciò. E il credi tu?
Nor. Non Toso. |
E' troppo tormentoso, Troppo orrendo un tal dubbio Alcun s' avanza Va... li cela.
Ciò. parte coi fanciulli. Nor. li abbraccia. SCENA VIH. Norma e Adalgisa Nor. Adalgisa !
Ada. [da lontano) (Alma* costanza*) Nor. T'inoltra, o giovinetta. —
T' inoltra - E perchè tremi? - Udii che giare A me segreto palesar tu voglia. Ada. E' ver. « — Ma, deh ! ti spoglia Della celeste austerità che splende Negli occhi tuoi ... Dammi coraggio ond' io Senz' alcun velo ti palesi il core.
si prostra : Nor. la solleva Nor. Mi abbraccia, e parla. Che t'affligge? Ada. (dopo un momento d' Esitazione) Amore .* Non t'irritar ... Lunga stagion pugnai Per soffocarlo ... ogni mia forza ei vinse ... Ogni rimorso. Ah .' tu non sai pur dianzi Qual giuramento io fea / ... fuggir dal tempio Tradir 1' altare a cui son io legata, Abbandonar la patria... Nor. Ahi / sventurata /
Del tuo primier mattino
Già turbato è il sereno ? ... E come e quando Nacque tal fiamma in te ? Ada. Da un solo sguardo/
Da un sol sospiro- nella sacra selva, A' piè dell' ara ov' io pregava il Dio. Tremai ... sul labbro mio
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Si arrestò la preghiera : e tutta assorta In quel leggiadro aspetto, un altro cielo Mirar credetti, un altro cielo in lui. Jfor. (Ob rimembranza/ io fui
Cosi rapita al sol mirarlo in volto.) Ada. Ma non mi ascolti tu? Nor. Segui... t'ascolto.
Ada. Sola, furtiva, al tempio Io V aspettai sovente ; Ed ogni dì più fervida Crebbe la fiamma ardente. Nor. (Io stessa... anch' io
Arsi cosi: l'incanto suo fu il mio.) Ada. Vieni, ei dicea, concedi
Ct»' io mi ti prostri ai piedi, Lascia che l'aura spiri De' dolci tuoi sospiri, Del tuo bel crin le anella Dammi poter baciar. Nor. (Oh cari accenti /
Cosi li profferì a ... Così trovava del mio cor la via.) Ada. Dolci qual arpa armonica M' eran le sue parole ; Negli occhi suoi sorridere Vedea più bello un sole. Io fui perduta e il sono ; D' uopo ho del tuo perdono. Deh / tu mi reggi e guida, Me rassicura, o sgrida, Salvami da me stessa Salvami dal mio cor. Nor. Ah ! tergi il pianto.
\Alma non trovi di pietade arara, Te ancor non lega eterno nodo all' ara. a 2
Noi. A sì, fa core, abbracciami }
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Perdono e ti compiango. Dai voti tuoi ti libero. I tuoi legami io frango. Al caro oggetto unita Vivrai felice ancor. Ada. Ripeti, o eie!; ripetimi Sì lusinghieri accenti : Per te, per te s'acquetano
I lunghi miei tormenti» Tu rendi a me la vita, Se non è colpa amor;
Nor. Ma dì ... l'amato giovane
Quale fra noi si noma? Ada. Culla ei non ebbe in Gallia ...
Roma gli è patria ... Rom. Roma /
Ed è? prosegui ...
SCENA IX. Pollione e dette. Ada. Il mira .
Nor. Ei ! Pollion !... Ada. Qual ira /
Nor. Costui , costui dicesti /...
Ben io compresi ? Ada. Ah ! sì .
Poi. Misera te ! che festi /
inoltrandósi ad Ada.
Ada. lo %
Nor. Tremi tu ? per chi /
a Pollione Alcuni momenti di silenzio Poi. è confuso, Ada, tremante e Nor.Jrem. Oh non tremare o perfido, No , non tremar per lei ... Essa non è colpevole,
II malfattor tu sei ... Trema per te , fellone ... Pei figli tuoi ... per me ...
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Ada. Che ascolto? . . ah / Pollionc / Taci ! t' arretri / ... ahimè ! Si copre il volto colle mani. Norma Vaffcrra per un braccio , e la costringe a mirar Poi.; egli la segue.) Noi . Oh / di qual sei tu vittima Crudo e funesto ' inganno / Pria che costui conoscere, T'era il morir meu danno. Fonte d' eterne lacrime L'empio a te pure aperse ... D'orribil vel coperse L' aurora de' tuoi dì. Ada. Oh / qual traspare orribile Dal tuo parlar mistero / Trema il mio cor di chiedere, Trema d' udir il vero ... Tutta comprendo, o misera, Tutta la mia sventura ... Essa non ha misura. Se m' in^an nò così. Poi. Norma, de' tuoi rimproveri Secano nou farmi adesso. Deh ! a questa afflitta vergine Sia respirar concesso ... Copra a quell'alma ingenua. Copra nostr'onte un velo ... Giudichi solo il cielo Qaal più di noi fallì/ Nor. Perfido \
Poi. Or basti. per allontanarsi
Nur. Fermati, . —
E a me sottrarti speii ? Poi. „ W udrai fra poco. Nor. E' inutile;
Leq^o uè' tuoi pensieri.
„ Mi di', puoi tu nutrire
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Speme qua) nutrì ardire ?
Non é in mia man costei,
In mio poter non è? Poi. „ Cielo / ... e infierire in lei
w Potresti ? Nor. „ In tutti e in me.
Poi. „ No, noi farai. JS7or. „ Vietarmelo
Credi, o fellon ? Poi. Io l'oso.
Vieni
afferra Adalgisa
Ada. Mi lascia, scostati ...
dividendosi da lui. Tu sei di Norma sposo ^ PoL Oua! io mi fossi obblio ...
L' amante tuo son io.
con tutto il fuoco E' mio destino amarti. Destin : costei fuggir, Wor* Ebben : lo compi e parti,
reprimendo il furore
Seguilo.
ad Adalgisa Ada. Ah / pria morir.
a tre
Jtfor. Vanne, sì \ mi lascia, indegno.
prorompendo
Figli obblia, promesse, onore ...
Maledetto dal mio sdegno
Non godrai d'un empio amore;
Tu strU'onde, te sui venti
Seguiran mie furie ardenti :
Mia vendetta e notte e giorno
Ruggirà d' intorno a te. Poi. Fremi pure, e angoscia eterna
disperatamente
Pur m' imprechi il tuo furore / Questo amor che mi governa E' di te , di Me maggiore .... Dio non v' ha che mali inventi De' miei mali più cocenti ... Maledttto io fui quel giorno Che il d^stin t' offerse a me . Ada. Ah! non fia ^ non fia ch'io costi supplichevole a Norma Al tuo cor sì rio dolore ... Mari e monti sian frapposti Fra me sempre e il traditore i Soffocar saprò i lamenti . Divorar i miei tormenti : Sfornò perchè ritorno * Faccia il crudo ai figli e a te . Cori di dentro Norma ? all' ara . — In suon feroce D'Irminsul tuonò la voce : Nor. 1 Suon di morte? a te s'intima. sfda, ) Fuggi , va — qui pronta eli' è . Poi. Si., la sprezzo, si, ma prima
Mi cadrà — il tuo nume al pté . Squillano i sacri bronzi del Tempio . Nor- ma è chiamata ai riti . Ella respinge d* un braccio Pollione , e gli accenna di uscire , Pollione ai allontana furente . }
Fine dell' Atto Prime.
# ATTO SECONDO
SCENA PRIMA.
Interno dell' abitazione di Norma. -Da una parte un letto romano coperto di pelle d'orso. * fi- gli di Norma sono addormentati.
H orma con una lampa e un pugnale alla ma^ no. Sirde e posa la lampa sopra ima tavola* E? pallida, contraffatta,
T)
J— dormono entrambi ... non vedran la mano Che li percuote — Non pentirti, o core. Viver non ponuo ... Qui supplizio, e in Roma Obbrobrio avrian, peggior supplizio assai ... Schiavi d'una matri^ua — Àu / no : giammai,
■ sorge
Muoiano, sì. Non posso.
fa un passo, e si ferma Avvicinarmi: un gel mi prende, e in froute Mi si solleva il crin. I fi»li uccido / ... Teneri figli ... in questo sen coucetti,
intenerendosi Da questo sen nutriti ... essi pur dianzi Delizia mia ... „ ne' miei timori istessi ri Raggio di speme ... essi, nel cui sorriso 9, Il perdono del ciel mirar credei / ... * Io, io li svenerò ! „ di che son rei ?
silenzio
Di Pollion figli:
Ecco il delitto. Essi per me son morti, Muntan r>er l»»i : n'abbia rimorso il crudo
„ Non abbia rimorso, anche all'amante iti braccio „ E non sia pena che fa sua somigli Fcriam.
S' incammina verso il letto: alza il pugnale essa dà un grido inorridita', i Jigli si svc~ glia no
hhl no ... son figli miei / ... miei figli/ li abbraccia e pianile Clotilde ! r b
SCENA II. Clotilde e detta% Nor. Corri ... vola ...
Adalgisa a me guida , Ciò. Ella qui presso
Solitaria s' aggira , e prega e prola. Nor. Va - Si emendi il mio fallo ... e poi si mora.
Clotilde parte SCENA III. Adalgisa, e Norma. Ada. Me chiami, o Norma ! Qua! li copre il voho
Tristo pallor ? Nor. Pallor di morte ... Ib tutta
L' onta mia ti rivelo. „ A me prostrata „ Eri tu dianzi ... a te mi prostro a<MUo', „ E questi figli ... e sai di chi son fi-li ... „ Nelle tue braccia io pongo. Adal. 0 sventurati ,
„ 0 innocenti fanciulli / Nor. Ah/ sì ... li piangi ...
Se tu sapessi 1 ma infernal segreto „ Ti si nasconda ... una preghiera sola Odi, e l'adempì, se pietà pur merta Il presente mio duolo,, e il duol futuro. Ada. Tutto tutto io prometto. tfor. 11 giura.
Ada. II giuro.
Nor% Odi Purgar quest'aura
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Contaminata dalla mia presenza Ho risoluto, ne trai* meco io posso Questi infelici ... a te gli affido Ada. 0 cielo/
A me gli affidi ? Nor. Nel Romano campo
Guidali a lui che nominar non oso. Ada. Oh ! che mai chiedi ! Nor. Sposo
Ti sia men crudo \ io gli perdono , e moro.
Deh ! con te, con te li prendi ... Li sostieni , li difendi
Non ti chiedo onori e fasci 5 A' tuoi figli sian serbati. Prego sol che i miei non lasci , Schiavi , abjetti , abbandonati ... Basti a te che disprezzata , Che tradita io fui per te.
Ada. Norma / ah ! Norma , ancora amata. Madre ancor sarai p^r me. Tienti i figli. Non fia mai Ch' io mi tolga a queste arene.
Nor. Tu giurasti
Ada. Sì giurai ...
Ma il tuo bene , il tuo so! bene. Vado al Campo , ed aJl' ingrato Tutti in reco i tuoi lamenti: La pietà che m' hai destato Parlerà sublimi accenti ... Spera, spera ... amor / natura Ridestarsi in lui vedrai ... Del suo core io son sicura Norma ancor vi regnerà.
Nor. Ch'io lo preghi / Ah / no; giammai. Più non t' odo , — parti ... va .
Nor.
Ada. Sposo
! Ah ! non mai ...
Pe' figli tuoi T imploro.
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Ada. „ Mira, o Norma, ai tuoi ginocchi
„ Questi cari pargoletti. Ah / pietà di lor ti tocchi. Se non bai di te pietà. Nor. „ Ah / perchè la mia costanza
„ Vuoi scemar con moHi affetti ?
„ Più lusinghe , più speranza
„ Presso a morte un cor non ha. Ada. Cedi ;.. deh / cedi. Nor. Ah lasciami.
Ei t' ama. Ada. E già ten pente.
Nor. E tu? ,..
Ada. Lo amai ... ^uesi' anima
Sol T amistade or acute. Nor. 0 giovinetta/ ... e vuoi! ... Ada. Renderti i dritti tuoi ,
0 teco al cielo e agli uomini Giuro celarmi ognora Nor* Hai vinto ... hai vinto abbracciami.
Trovo un amica ancor. a. a. Si, fino all'ore estreme Compagna tu m'avrai: Per riamarci i/isiemr Ampia A la terra assai. Teco del fato all' onte Ferma «opporrò la fronte, Finché il mio core r battere Io senta sul tuo cor. partono SCENA IV. Luogo solitario presso il bosco dei Druidi , cinto da borioni e da caverne. In fonJo un lago at- traversato da un ponte di pietra.
Guerrieri e Galli. Coro I. Non parti
II. Finora e al eampo.
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Tutto il dice. I feri carmi, Il fragore, il suon dell' armi. Delle insegne il ventilar. Tutti Attendiam : un breve inciampo Non ci turbi ,. non ci arresti 5 E in silenzio il cor si appresti La grand' opra a consumar. SCENA V. Oroveso e detti. Oro. Guerrieri a voi venirne
Credea foriero d'avvenir migliore: Il generoso ardore , L' ira che in sen vi bolle Io credea secondar 5 ma il Dio noi volle. Coro Come ? E le nostre selve
L'abborrito Proconsole non lascia? Non riede al Tcbro ? Oro. Un più temuto e fero
Latino condottiero A Pollion succede , e di novelle Possenti legioni
Afforza il campo che ne tien prigioni Coro E Norma ? il sa di pace
E' consigliera ancor ? Oro. Invan di Norma
La mente investigai ; „ sembra che il Nume. „ Più non favelli a lei , che oblio la prenda . „ Dell' universo. Coro E che far pensi ?
Oro. Al fato
. Piegar tal fronte, sperarci, e nullo Lasciar sospetto del fallito inlento Coro. E finger sempre / Oro. Amara legge ! il sento.
Ah del Tebro al giogo indegno Fermo io pure, e all'armi a ut lo, Ma nemico c sempre il cielo.
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Ma consiglio è il simular. Divoriamo in cor lo sdegno , Tal che Roma estinta il creda : Dì verrà che desto ei rieda Più tremendo a divampar. Coro Sì fingiam , se il finger giovi j
Ma il furore in sen si covi,, Guai per Roma allor che il segno Dia dell'armi il sacro aitar!
Partono.
SCENA VI. Campo de' Romani Politone e Adalgisa. Poi. Pollion , che risolvi ? Ah si V indegna Norma si aborra , e fia per sempre Oggetto di furore al guardo mio. Fin dal pensiero
Cancellarla saprò; vincermi spero. Ma oh CieJ , che miro ... Adalgisa qui viene Ada. Pollione, Signor ... Poi. Dolce mio bene
Qual mai cagione qui ti conduce Sul campo Quirinal pallida in volto / Parla , dì , che ti avvenne ? Ada. Tutto Signor , tutto saper tu dei
Se pieghevol ti mostri a voti miei. Poi, E ben chiedi , e sicura
Tutto da me puoi sperar , sai chi Io giura. Ada. Eccomi a piedi tuoi ... Poi. Sorgi. Ada, Torna o prence, al primo amore 5 Me dimentica da Forte \ Norma oh Dio / da cruda morte Vanne tosto a liberar Il mio pianto, il suo dolore De' tuoi figli la pietà Sia n di stimolo al tuo core
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Di dovere , c di Amistà . Padre , e sposo il Ciel ti ha reso Pria , che a me tu fossi amante ? Torna à figli , e fia costante Ver la sposa il primo affetto 5 Sì rinasca loro in petto , Quella gioja 9 che mancò Su di me vibrato , e tesQ Non fia più , folgor tremendo Che a punir delitto orrendo La natura destinò .
SCENA VII. Tempio <T Irminsul , Ara da un lato . Norma > indi Clotilde . Nor. Ei tornerà Sì mia fidanza è posta In Adalgisa ; ei tornerà pentito , Supplichevole , amante • Oh / a tal pensiero Sparisce il nuvol nero
Che mi premea la fronte , e il Sol m' arride > Come del primo amor nei dì felici .
esce Clotilde
Clotilde ! Ciò. 0 Norma / Uopo è d' ardir . Nor. Che dici 1
Ciò. Lassa / Nor. Favella .
Ciò. Indarno
Parlò Adalgisa , e pianse . Nor. ' Ed io fidarmi
Di lei dovea ? Di mano uscirmi e bella, Del suo dolore presentarsi all'' empio Ella tramava Ciò* Ella ritorna al tempio, Trista , dolente implora . Di proferir suoi voti . Ti or. Ed egli ?
Ciò. Ed «gli
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Rapirla giura anco all' aitar dal Nume . Nor. Troppo il fellon presume /
Lo previen mia vendetta , — e qui di sangue Sangue Romano ... scorrerau torrenti .
Si appressa alV ara , e batte tre volte lo scudo d* Irminsul . Coro di dentro Squilla il bronzo del Dio.' Ciò. Cielo / che tenti ?
SCENA Vili. Accorrono da varie parti Oroveso 9 i Druidi , i Bardi , e le Ministre . A poco a poco il tempio, si riempie di armati .
Norma si colloca sulV altare Oro* Norma J che fu? Percosso
10 scudo d' Irminsul, quali alla terra Decreti intima ?
Nor. Guerre ,
Strage, sterminio. O/o. E a noi pur dinanzi pace
S* imponea pel tuo labbro/ Ngp* Ed ira adesso.
Armi , furore e morti .
11 cantico di guerra alzate, o forti.
Inno Guerriero h
Guerra , guerra ! Le galliche selve
Quante han quercie producon guerrier }
Quai suoi greggi fameliche belve Sui Romani van essi a cader . IL
Sangue, sangue / Le galliche scuri Fino al tronco bagnate ne son . Sovra i flutti del Ligeri impuri Ei gorgoglia con funebre suon . III.
Strage , strage , sterminio • vendetta /
Già comincia; si eompie , si affretta. Come biade da falci mietute Son di Roma le schiere cadute . Tronchi i vanni , recisi gli artigli 9 Abbattuta ecco l'aquila al suol. A mirar il irionfo dei figli
Viene il Dio sovra un ràggio di Sol • Oro. Ne compi il rito , o Norma ?
Ne la vittima accenni ? Nor. Ella fia pronta .
Non mai V aitar tremendo Di vittime mancò. — Ma qual tumulto/ SCENA IX. Clotilde frettolosa e delti . CI o. Al nostro tempio insulto
Fece un Romano \ nella sacra chiostra Delle vergini alunne egli fu colto . Tutti. Un Romano ? Nor. ( Che ascolto ?
Se mai foss' egli j Tutti A noi vicn tratto .
Nor. ( E desso )
SCENA X. Pollione fra soldati e detti. Ore. E' Pollioii /
Nor. ( Son vendicata adesso )
Oro. Sacrilego nemico , e chi t» spinse
A violar , queste temute soglie ,
A sfidar V ira d' Irminsul ? Poi. Ferisci ,
Ma non interrogarmi . Nor. ( svelandosi . ) Io ferir drggio ,
Scostatevi . Poi. Chi veggio ?
Norma ! Nor. Sì . Norma . Tutti. 11 sacro ferro impugna .
*9
Vendica tempio e il Dio
Norma (piemie il pugniate dalle mani dì
Oroveso ) Si feriamo. (*) Ah
(*) ti arresta Tutti Tu tremi ?
Nort (A/ non poss'io)
Oro. Che fia ? Perchè t'arresti? Nor. ( Poss' io sentir pietà ! ) Coro. Ferisci, Nor. lo deggiò
Interrogarle ... investigar qua! sia L'insidiata o complice ministra Che il profaii persuase a fallo estremo- Ite per poco. Oro. e Coro (Che far pensa ? Poi. (Io fremo)
(Oro. e il Coro si ritirano. Il tempio ri- mane sgombro )
SCENA XI. Norma e Pollione. Nor. In mia mano alfin tu sei.
Niun potria spezzar tuoi nodi> lo lo posso. Poi. Tu noi dei.
Nor, Io lo voglio. Poi. Come /
Nor% M'odi Pel tuo Dio, pe' figli tuoi ... Giurar dei, che d'ora in poi «t- Adalgisa fuggirai ... All'Aitar non la torrai E la vita ti perdono ... E non più ti rivedrò Giura.
Poi, No si vii non sono.
Nor, Giura, giura.
3o
Poi. Ali / pria morrò.
JVot. Non sai tu che il mio furore
Passa il tuo ? Poi, Cii' ei piombi antcndo
A1 or. Non sai tu che ai figli in core
Questo ferro ... Poi. Oh Dio; che intendo
Nor. Si sovr' essi alzai la punta ...
Vrdi ... vedi ... a che son giunta
Non ferii , ma tosto adesso.
Consumar poss' io V eccesso u
Un' istante e cf esser madre
Mi poss' io dimenticar. Poi. Ali ; crudele , in sen del padre
11 pugnai to dei vibrar. A me il porgi, jjfer, A te !
PoL Che spento
Cada io solo / Nor. Solo ! Tutti.
I Romani a cento a cento
Fian mietuti, fian distrutti ...
E Adalgisa ... PoL Aimè/ fflor, Infedele
A' suoi voti ... Poi % Ebben , crudele ?
Nor. Adalgisa fi a pnnita ;
N« Ile fiamme perirà. Poi. Oh / ti pnndi la mia vita,
Ma di lei di IH pietà. a 2.
iVor. Preghi alfine ? indegno / e tardi. ;NeI suo eor ti vo' frrire. Già mi pasco ne tao i sguardi Del tuo duol , del tuo morire. Posso alfine, e voglio farà
3t
Infelice al par di me. Poi. Ah/ t'appaghi il mio terrori-,
AI tuo pie sorcio piangente ... In me sfoga il tuo furore, Ma risparmia un' iti»o©er:Ì<\ Basti} ah / basti a vendicarti Ch' io mi sveni innanzi a te. Dammi quel ferro. Nor. Sorgi :
Scostati. Poi. Il ferro, il ferro! Nor. Olà , ministri ,
Sacerdoti , accorrete.
SCENA ULTIMA Hit ornano Or ove so , / Druidi, Bardi e i Guerrieri. Nor. Air ira vostra
Nuova vittima io svelo. Una spergiura Sacerdotessa i sacri voti infranse. Tradì la patria , il Dio degli avi offese. Tutti Oh delitto 7 oh furor / Ne sia plese. Nor. Sì preparate il rogo. Poi. Oh ! ancor ti prego ...
Norma pietà. Tutti Ne svela il nome,
Nor. Io rea
L'innocente accusar del fallo mio?) Tutti Parla, chi è dessa ? Poi. Ahi non lo dir ...
Nor. Son io,
Oro. Tu { Norma /
Nor. Io stessa, il rogo ergete.
Coro (D'orrore io gelo.)
Poi. ( Mi manca il cor.
Tutti Tu delinquente/
Poi. Non le credete.
Nor. Norma non mente.
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Oro. Oli / mio rosso.?*
Tutti
Nor. Qual cor tradisti ,
Qual cor perdesti Guest* ora orrenda Ti manifesti. Da me fuggire Tentasti invano ^ Crudel Romano , Tu sei con me.
Un nume , un fato Di te più forte Ci vuole uniti In vita e in morte. Sul rogo istesso Che mi divora , Sotterra ancora Sarò con te. PoL Ah ? troppo tardi
T' ho conosciuta ... Sublime donna , Io t' ho perduta ... Col mio rimorso E' amor rinato, Più disperato , Furente egli è
Moriamo insieme , Ah ! sì , moriamo , L* estremo accento Sarà eh' io t' amo.
Ma ta merendo .Non m' abborrire. Pria di morire Perdona a me. Oro. e Coro.
Oh ! in te ritorna , Ci rassicura,
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Canuto padre
Te ne scongiura :
Di che deliri ,
Di che tu menti ,
Ohe stolti accenti
Uscir da te. Il Dio severo ,
Che. qui t' intende
Se stassi muto ,
Se il tuon sospende,
Indizio e questo ,
Indizio espresso
Chr tanto eccesso
Punir non dee. Oro. Norma / ,.. deh / Norma / ... scolpati
Taci? ne ascolli appena? Nm\ Cielo ! e i miei fìgii ?
scuotendosi con un grido Poi. Ahi miseri /
Nor. I nostri figli ?
volgendosi a Politone Poi. Oh pena !
Coro Norma sei rea ? Nor. Sì rea ,
disperatamente Oltre ogni umana idea. Oro» Coro Empia / Nor. Tn m'odi.
Oro* Scostati Nor. Deh m' odi !
Oro. Oh! mio dolor/
Nor. Son madre
piano a Oro.
Oro. Madre/// Nor. Acquetati.
Clotilde ha i figli miei ...
Tu li raccogli ... e ai barbari
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L'invola insiem coti lei ... Oro. Giammai ... giammai ... va ... lagciami Jform Ah padre ! ... un priego ancor.
s' inginocchia
D* b f non volerli vittime OfJ mio fatale errore ... Deli ! noti troncar sul fiure Qucll* innoce n le età. Grazia per lor non credere „ Vita così concessa : „ Dono crudele è dessa.
Vita di duol sarà, Pensa che son tuo sangue ... Del sangue tuo pietà. Padre, tu piangi / Oro. Oppresso è il core. JVor. Piangi, e pedona. Oro. Ha vinto amore. iVor. Ali / tu perdona,
Quel pianto il dice.
Poi Itone e Nonna Io più non chiedo. Io sou felice.
Conte nt^ il rogo
Ascenderò. Oro* Ah consolarmene Mai non pottrò.
Coro
Piange !... prega /... che mai spera ? Qui respinta è la preghiera. Le si spogli il cria del serto Sia coperto — di squallor. 1 Druidi coprono cC un velo nero la Sacerdotessa* Vanne al rogo, ed il tuo scempici Purghi Tara e la?i il tempio.
35
Maledetta all' ultim'ora /
Maledetta estinta ancor. Oro. Va, infelice. jVor. incamminandosi Padre ! addio. Poi. Il tuo rogo, o Norma, e jl aio. a 3
JVtr. e Poi. Là più puro, là più santo
Incomincia eterno amor,. Oro. Sgorga alfin, prorompi o pianto 5
Sei permesso a un genitor.
FINE